Cardiac Arrhythmias 2005; 95-100

Abstract

It is accepted that pharmacological treatment of recent-onset atrial fibrillation (AF) in order to reset sinus rhythm restoration, if effective and safe, is doubtless the favourite approach, since it is preferred by patients over electrical cardioversion. Nonetheless, it must be remembered that the placebo effect is very consistent (> 50% at 12–24 h) for AF duration of 48 h or less. Also, class I and class III antiarrhythmic drugs are not equivalent, and should be used according to their electrophysiological and pharmacokinetic properties and to their effect on cardiac inotropism, which must be strictly connected to the clinical condition of the patient. Pharmacological treatment can be carried out either intravenously or per os; and the availability of orally administered drugs has made it possible for some AF patients to treat themselves at home. There are three main factors that must be taken into consideration in choosing the appropriate drug for AF cardioversion: the duration of the arrhythmia, the clinical context in which it takes place, and the ventricular function. AF duration is also the most important factor influencing the possibility of sinus rhythm restoration.

Giornale Italiano di Aritmologia e Cardiostimolazione 2004; 7 (Suppl 1): 11

Abstract

Background: Vari parametri sono stati considerati per la stratificazione prognostica di una TVS. Non

È stato ancora definito il significato prognostico di un singolo episodio vs. episodi multipli in un breve intervallo temporale.

Scopo dello studio: Valutare il significato prognostico di un singolo episodio di TVS vs. episodi multipli in un breve intervallo di tempo riguardo gli endpoints: a) recidiva di TVS; b) mortalità totale; c) mortalità cardiaca.

Materiali e metodi: Abbiamo considerato TVS recidivanti la comparsa di 2 o più episodi di TVS in un periodo di 48 ore. TVS singolo è stato considerato un unico episodio nello stesso intervallo di tempo. Sessantuno pz consecutivi sono stati oggetto dello studio. In 32 pz (Gruppo A), di cui 15 affetti da post –IMA e 17 da patologia non ischemica, l’episodio di TVS è stato singolo. In 29 pz (Gruppo B), di cui 22 affetti da post IMA e 7 da patologia non ischemica, gli episodi di TVS sono stati multipli (da 2 a 10 episodi). I due gruppi di pz erano omogenei per età, incidenza di TVS emodinamicamente stabile e instabile, intervallo RS durante tachicardia. Nel Gruppo B era invece prevalente una eziologia post IMA (47% Gruppo A vs. 76% Gruppo B) mentre prevalente nel Gruppo A era la presenza di pz sottoposti a rivascolarizzazione miocardica. Dieci pazienti del Gruppo A e 15 pazienti del Gruppo B sono stati successivamente trattati con impianto di AICD.

Risultati: Sei pz del Gruppo A e sei pz del Gruppo B hanno presentato recidive di TVS. L’andamento delle recidive si è presentato sovrapponibile nei due gruppi.  Sei pz del Gruppo A e 4 pz del gruppo B sono deceduti: 5 per morte cardiaca di cui 2 improvvisa nel Gruppo A e tutti e quattro per morte cardiaca di cui 2 improvvisa nel Gruppo B. Anche per l’evento mortalità l’andamento tra i due gruppi si è rivelato sovrapponibile.

Conclusioni: La comparsa di un singolo episodio di TVS rispetto ad episodi multipli in un breve intervallo temporale non si è rivelata predittiva di una maggiore incidenza di TVS e di mortalità cardiaca.

università

 

Il Dr. Di Gregorio è docente di Medicina presso l’Università della Terza Età di Taranto dal 2009 ed è stato docente di Cardiologia per il Corso di Formazione per medici di emergenza urgenza istituito presso l’ASL di Taranto.

Il Dr. Di Gregorio è autore di numerosi contributi scientifici in lingua italiana e inglese pubblicati su organi ufficiali delle più importanti società scientifiche in ambito aritmologico quali l’Associazione Italiana di Aritmologia e Cardiostimolazione e il Giornale Italiano di Aritmologia e Cardiostimolazione.

Il Dr. Di Gregorio ha partecipato in qualità di Relatore a numerosi congressi e corsi di aggiornamento a livello sia nazionale che internazionale. 

Giornale Italiano di Aritmologia e Cardiostimolazione 2004; 7 (Suppl 1): 12-13

Abstract

Scopo: Verifica dell’efficacia e sicurezza di una singola dose di carico orale di propafenone (P) e flecainide (F) pari a 450-600 mg e 200-300 mg, rispettivamente in pazienti con fibrillazione atriale (FA) di recente insorgenza (< 72h).

Materiali e metodi: Studio in due fasi. Fase I (Ospedaliera) 96 pz sono entrati nello studio (otto pz hanno ripristinato il RS spontaneamente prima del trattamento); quarantotto pz (età media 61.13±11.7) sono stati tratti con P e 40 (età media 58.9±11.9) con F (totale 86 pz in cui l’eziologia della FA era rappresentata per l’85% da forme di lone FA o di FA con lieve stato ipertensivo). Il trattamento è stato considerato efficace quando il RS si sia ripristinato entro 3 ore dall’assunzione del farmaco. In 34/48 pz (71%) trattati con P e in 35/40 (87%) tratti con F si è avuto il ripristino del RS.

Fase II (Domiciliare): sessantotto pz responders in cui non erano comparsi effetti collaterali importanti nel trial intraospedaliero sono stati invitati ad eseguire un autotrattamento domiciliare da cominciarsi dopo 10 minuti dalla comparsa dei sintomi (palpitazioni). Durante il follow-up (mediana 62 mesi), 17 pz del gruppo P hanno presentato 104 episodi di FA e 8 pazienti del gruppo F hanno avuto 137 episodi di aritmia.

Risultati: In entrambi i gruppi le percentuali di ripristino del RS, valutato come cessazione della palpitazione sono state tendenzialmente più elevate che nella fase I (P 76% e F 80%); nessun pz ha presentato sintomi clinici di rilievo.

Conclusioni: L’autotrattamento domiciliare della FA di recente insorgenza con approccio “Pill in the pocket” si è rivelato efficace e sicuro in un gruppo di pz con FA prevalentemente isolata.

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